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Channel: Rubrica Abruzzo Archives - In cucina da Eva
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Rubrica Cibo e regioni: Brasato con peperoni

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Rubrica Cibo e regioni: Brasato con peperoni | Buongiorno a tutti eccoci di nuovo alla nostra rubrica Cibo e Regioni, oggi vi vogliamo parlare dei stufati brasati o spezzattini, visto che inizia il freddo e ci vogliamo scaldare con dei cibi sostanziosi e buoni.  Ma prima di passare alla ricetta passiamo prima nelle cucine dei nostri amici d’Italia.

 

CALABRIA: Spezzatino alla Silana  di Rosa ed Io
CAMPANIA : Spezzatino napoletano di Le Ricette di Tina
TOSCANA:  Cinghiale in dolceforte  di Non Solo Piccante
VENETO: Spezzatino di musso  di Semplicemente Buono
FRIULI VENEZIA GIULIA:  Carne spicada in selvadigo  di Nuvole di Farina
PIEMONTE: Stufà id mansu  di La casa di Artù
EMILIA ROMAGNA: Tasca di manzo ripiena di Zibaldone Culinario
TRENTINO ALTO ADIGE: Lesso con la peverada  di A Fiamma Dolce
LAZIO: Coda alla vaccinara   di Chez Entity
LIGURIA: Stuffou di Un’Arbanella di Basilico
VALLE D’AOSTA:  La Carbonata  di L’Appetito Vien Mangiando
UMBRIA: Spezzatino marinato al vino rosso  di 2 Amiche in Cucina
ABRUZZO:  Brasato con peperoni di In Cucina da Eva
MARCHE:  La pasticciata di nonna Lidia  di La Creatività e i suoi Colori
SARDEGNA: Bocconcini di maiale in umido  di Vickyart  Arte in Cucina
BASILICATA: Bollito dei pastori  di Pasticciando con Magica Nanà
MOLISE: Zuppa di fagioli con spezzatino di La Cucina di Mamma Loredana
 

 Rubrica Cibo e regioni: Brasato con peperoni

Personalmente non conoscevo molti piatti della mia regione, anzi pensavo di non conoscere poi dopo aver preparato il brasato, che per di più ho scoperto che è una ricetta “abbruzzenizzata” se così la vogliamo chiamare scherzosamente, che questo brasato in realtà non ha origini vere e proprie abruzzesi ma è un connubio tra ricette di altre regioni e vini locali. Ma non voglio lasciarvi con l’amaro in bocca ovviamente! Ricette originali abruzzesi? Iniziamo dunque con l’agnello cace e ove, è uno spezzatino di agnello con le uova sbattute ed il formaggio, poi il ciffe e ciaffe che è uno spezzatino di maiale, Agnello al cotturo che è uno stufato cotto con erbe e profumi cotto nella “callara” ovvero la pentola tipica dei pastori, e questi sono i tre piatti più conosciuti mentre poi ci sono anche lo spezzatino di castrato, lo spezzatino con vitello e patate, spezzatino di agnello, spezzatino di cinghiale, spezzatino con fave e patate, spezzatino di agnello e limone, agnello con le olive, insomma ce ne sono tanti! Ma devo dire anche che alcune carni non potevo comprarle sia per il tempo che per il costo. 

 

Costo: basso
Difficoltà: difficile
Tempo: 3 ore per la marinatura, 10/15 minuti di preparazione e circa 2 ore e mezzo di cottura
Gruppo ricette: La carne - I brasati
Ingredienti per 4/6 persone: 
-1 kg di carne di Manzo intero o a pezzetti
- brodo di carne o un dado da brodo
- 3 peperoni di cui due rossi ed uno giallo
- 2 carote medie
- 1 cipolla intera
-1 spicchio di aglio
- un pezzo di sedano
- 1 foglia di alloro
- 1 rametto di rosmarino
-3 foglie di salvia
- 2 chiodi di garofano (io non li ho messi)
- una spolverata di cannella
- ½ litro di Montepulciano d’Abruzzo o altro vino rosso forte
- 6 cucchiai di olio evo
- 350 gr di polpa di pomodoro
- 80 gr di burro
- Sale e pepe qb
 

Preparazione: 

Potete decidere se tagliare la carne a pezzetti oppure cuocerla in un unico pezzo, io personalmente l’ho cotta in un unico pezzo. Intagliare la carne e steccarla con i pezzetti di aglio precedentemente schiacciato e tagliato sottile. Versare la carne in una terrina con la cipolla sedano carote a pezzetti poi unire l’alloro la salvia e rosmarino e la cannella (e anche i chiodi di garofano se li utilizzate), ricoprire il tutto con il vino rosso e lasciare marinare un paio di ore. Scolare la carne e asciugarla bene, in una padella o una casseruola grande rosolare la carne con l’olio e 50 gr di burro, una volta rosolata toglierla e mettete la carne da parte in caldo ed utilizzate la casseruola per fare il sugo, unite tutti i sapori ed odori che avete utilizzato per la marinatura e cuoceteli fino a quando saranno teneri, scolare tutte le verdure e tenere il sugo da parte nel quale andrete a cuocerci la carne, io personalmente ho lasciato anche poche verdure cotte. La carne deve cuocere per due ore e venti circa. Ora lavate i peperoni  e abbrustoliteli alla fiamma, potete anche metterli in una padella tipo il testo e abbrustolirli ambo i lati come per i peperoni arrosto (qui la ricetta), togliere la pellicina e lavarli ora farli rosolare in una padella con 2 cucchiai di olio ed il burro rimanente, unire il pomodoro a pezzetti salare e pepare e cuocere per 15/20 minuti circa. Prendere la carne ormai i suoi si sarà completamente ritirato o quasi, e versarla nella salsa di pomodoro e farla cuocere per 10 minuti. Tagliare e servire caldo con sopra la salsa coi peperoni.

 

Questo è un piatto per me molto difficile da preparare, ma dopo che l’avete preparato almeno una volta diventa molto più semplice, per i tempi possiamo dire che può variare dipende dalla grandezza dei pezzi di carne.

Ecco le foto passo per passo:

 

 

 
 

 


Timballo di screppelle

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Buongiorno eccoci di nuovo alla rubrica cibo e regioni oggi vi presento il “timballo di screppelle” dialettalmente “timball d’scrippell” ricetta tipica abruzzese di preciso della zona del Teramano. Questo è un piatto tipico natalizio che quasi tutte le famiglie lo preparano, oppure preparano anche il “cardone in brodo con le polpettine che dialettalmente viene chiamato “lu cardon a lu brod” ed in alcune zone come la mia aggiungono anche frittatine a cubetti oppure pappa reale. Questi sono i piatti più gettonati durante le feste.

Un altro piatto tipico sono le “screppelle ‘mbusse” che non è un piatto natalizio, ma c’è chi lo prepara anche a Natale, io ad esempio quest’anno lo farò! Appena posso pubblicherò la ricetta.

Ma prima di leggere la ricetta nel dettaglio passiamo nelle regioni dei nostri amici blogger d’Italia:

CALABRIA: Carciofi ripieni di Rosa ed Io 
 
CAMPANIA: Purpetielli affugati di Le Ricette di Tina
 
SICILIA: Timballo di riso di Cucina che ti Passa 
 
TOSCANA: Torta di patate e porri di Non Solo Piccante 
 
LOMBARDIA: Tortelli di zucca mantovani  di L’Angolo Cottura di Babi 
 
VENETO: Gamberi e cappesante gratinate per la Vigilia  dSemplicemente Buono 
 
FRIULI VENEZIA GIULIA: Gnocheti di gries di Nuvole di Farina 
 
PIEMONTE: Panata di Natale di La Casa di Artù
 
EMILIA ROMAGNA: Lumache in umido alla bobbiese di Zibaldone Culinario 
 
TRENTINO ALTO ADIGE: Grostoi salati più gusti di A Fiamma Dolce
 
PUGLIA: U’ Baccalà fritte di Breakfast da Donaflor 
 
LAZIO:  Baccalà alla trasteverina  di Chez Entity 
 
LIGURIA: Maccaroin de Natale e insalatta cada de mà  dUn’arbanella di Basilico  
 
UMBRIA: Cappelletti in brodo di Cappone  di 2 Amiche in Cucina 
 
MARCHE: Parmigiana di cardi di La Creatività e i suoi Colori 
 
ABRUZZO: Timballo di scrippelle  di In Cucina da Eva 
 
VALLE D’AOSTA: L’Antipasto e la Soca di L’Appetito Vien Mangiando 
 
SARDEGNA: Torta salata patate carne e piselli sa panada di  Arte in Cucina 
 
BASILICATA:  Tarallo dell’Immacolata “u’ fcjlatjdd” di Pasticciando con Magica Nanà 
 
MOLISE: Brodo all’Agnonese di La Cucina di Mamma Loredana

 

Timballo di screppelle

Costo: basso
Tempo: 30/40 minuti circa
Gruppo ricette: Rubrica cibo e regioni- I contorni- Le verdure invernali
Ingredienti per 6 persone:
per la screppella:
- calcoliamo per ogni persona 1 uovo e due cucchiai di farina quindi:
- 6 uova
- 12 cucchiai di farina
- sale qb
- acqua qb
(in alcune zone si usa anche il latte)
per il sugo:
- 1 pezzetto di lardo oppure un pezzetto di maiale leggermente grasso
- qualche costoletta di agnello (io ne ho utilizzate 6 piccole)
- 1 bottiglia di passato di pomodoro
- 1 pezzetto di cipolla
- 1 carota
- 1 costa di sedano
- 3 cucchiai di olio evo
- 1/2 bottiglia di acqua
- sale qb
Per le polpettine:
- 400 gr di vitellino o manzo
- 1 fetta di pane raffermo
- pepe e sale qb
Per farcire:
- poco burro
- 3 mozzarelle o scamorze
- formaggio pecorino grattugiato o formaggio misto grattugiato
- piselli cotti precedentemente in padella con il burro (io non li ho usati perché mio fratello non li può mangiare)
- 3 uova sode tagliare a cubetti
- mortadella a cubetti (mia nonna ce lo metteva, ma non tutti lo mettono, alcuni mettono il cotto a pezzetti)
 
Preparazione:

In una ciotola unire le uova un pizzico di sale e la farina, e mescolare bene fino a creare un composto denso e senza grumi. Diluire con l’acqua man mano e girare sempre con l’aiuto di una frusta da cucina. Dovrete ottenere un composto quasi liquido come quello nella foto sotto:

Scaldare un padellino o la crepiere e spennellarla con poco olio, versarci poco più di un mestolo di composto e ruotare di lato il padellino facendo attenzione a non far cadere il composto, in modo tale da distribuirlo bene. Quando la screppella si sarà asciugata fare leva ai bordi con un spatola e girarla e lasciarla asciugare pochissimo anche dall’altro lato. Ecco come verrano:

Nel frattempo preparare il sugo:

In una casseruola capiente rosolare la cipolla tritata con sedano e carote tagliati a pezzettoni unire il pezzo di maiale tagliato a cubettini e le costatine tagliate a pezzettoni. Rosolare bene ed unire la passata di pomodoro e l’acqua, coprire e cuocere per 30/40 minuti girando sempre, salare e portare a termine cottura finché non si crea un sugo leggermente denso. Una volta cotto togliere la carne e le carote, sedano e cipolla scolandoli bene. Nel frattempo in una ciotola unire il macinato salare e pepare unire una fetta di pane raffermo precedentemente ammollata in acqua e strizzata ed amalgamare bene. Formare tante piccole polpettine grandi come un cece e friggere in olio bollente. Scolare e versare nel sugo. (oppure potete anche metterle a parte). Mettere a bollire le uova una volta fredde tagliarle a pezzettini.

 Quando il sugo sarà pronto  tagliare a pezzettoni la mozzarella ed iniziare a comporre il timballo.

Imburrare una pirofila creare uno strato di pomodoro fare un primo strato di screppelle spalmarci sopra il sugo con le polpette, una spolverata di pecorino, le uova a pezzetti e la mozzarella (e se volete rispettare la tradizione anche i piselli), uno strato di screppelle e continuate come prima fino ad esaurimento delle scorte. Cuocere in forno caldo a 180°/200° circa per circa 40 minuti fino a che non si formerà una crosticina dorata.

Servire sia caldo che tiepido, anche se a qualche persona piace anche freddo a temperatura ambiente. Inoltre se volete avere un timballo più alto o utilizzate una pirofila più piccola, oppure fate più screppelle. La mia pirofila all’incirca era di 40 cm x 30 quindi una pirofila media.

 

 Per non lasciarvi con l’amaro in bocca visto che ne ho parlato ecco le scrippelle ‘mbusse:

Come promesso la ricetta tra stasera e domani, non ho avuto tempo di scriverla altrimenti la pubblicavo insieme al timballo, e poi scoprirete il perché.

Inoltre se vi va partecipo alla gara di giallo zafferano sui biscotti! quindi se vi va di votarmi basta andare nella pagina di facebook di giallo zafferano e votare la mia ricetta: Biscotti per Natale

Ecco una dolce anteprima; qui la ricetta.

Scrippelle ‘mbusse

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Scrippelle ‘mbusse una ricetta originale abruzzese per i periodi freddi anche se c’è chi la prepara anche a Natale ed infatti sarà il nostro primo piatto.Si quest’anno voglio variare! Facciamo sempre il classico timballo, ma da tantissimi anni non prepariamo nè il cardone in brodo nè la chitarra allora ho deciso questo sarà il mio piatto! Quindi domenica sera l’ho provato ed è veramente delizioso, mi ricorda quando lo faceva la zia Rita!

Praticamente le screppelle ‘mbusse sono una rivisitazione di un piatto francese, le classiche crepes, però preparate in maniera molto semplici, è un piatto della provincia di Teramo. Molto raffinate dal sapore delicato, è uno dei piatti più raffinati della cucina abruzzese.

Scrippelle ‘mbusse

Difficoltà: facile
Tempo: 15 minuti circa
Gruppo ricette: Le salse 
Ingredienti per 6 persone:
- 6 uova
- 12 cucchiai di farina 
- acqua qb
- sale qb
- prezzemolo tritato
- brodo di carne (con pollo o gallina, o gallinaccio, e manzo)
- noce di burro fusa
- qualcuno mette la noce moscata (io non l’ho messa)
- pecorino grattugiato qb (o formaggio grattugiato misto)
Preparazione:

In una ciotola sbattere le uova con un pizzico di sale, aggiungere la farina e mescolare energicamente con una frusta da cucina, unire pian piano l’acqua ed amalgamare al composto fino a che risulterà semiliquido. Potete fare la variante con il prezzemolo tritato dentro che è molto più buono. Scaldare un padellino da crepes e spennellare con il burro fuso. Riscaldare e versare poco più di un mestolo grande di composto e roteare bene il padellino in modo tale da distribuire bene il composto. Quando la screppella si asciuga girarla dall’altro lato e lasciare asciugare. Quando saranno tutte pronte (ne usciranno due a testa) spolverare con un cucchiaio abbondante di pecorino e richiudere a rotolino. Nel frattempo preprarare un buon brodo caldo con pollo 1 carota 1 patata ed una mezza cipolla ed un cucchiaio di olio evo. Se si lasciano le screppelle intere occorre togliere le estremità tagliandole oppure dividerle a metà e servirle nei singoli piatti. Versare sopra il brodo caldo e servire subito. 

Il brodo deve essere bollente e meglio se servito a tavola.

 Se fate le screppelle senza prezzemolo dentro l’impasto, una volta versato sopra il brodo spolverate con del prezzemolo sopra.

Ho fatto due prove una con il prezzemolo solo sopra ed una in mezzo, perché ci sono due varianti, quella che è piaciuta di più è quella con il prezzemolo dentro.

Questo è un altro modo di servire le crespelle, praticamente si taglia la screppella a metà. Però ne ho tagliata una un po’ più piccola ma era comunque tutto buono!

Questa è la ricetta leggermente modificata da me l’originale prevede anche mezzo bicchiere di latte abbondante pecorino nella base della screppella, la base va diluita con acqua fredda (il quantitativo di solito è di 4 mezzi gusci di uova pieni di acqua) per renderlo fluido.

Parrozzo

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Parrozzo d’Annunziano un dolce pescarese molto amato da Gabriele D’Annunzio. Ispirato dal Pane Rozzo che era una pagnotta preparata dai contadini al quale il pasticcere Luigi D’Amico si ispirò, il dolce semisferico preparato con semolino e ricoperto di cioccolato per la prima volta venne fatto assaggiare a Gabriele D’Annunzio che lo chiamò parrozzo e dedicò persino un sonetto al nuovo dolce ovvero “La canzone del Parrozzo” ecco a voi il sonetto:

È tante ‘bbone stu parrozze nove che pare na pazzie de San Ciattè, c’avesse messe a su gran forne tè la terre lavorata da lu bbove, la terre grasse e lustre che se coce… e che dovente a poche a poche chiù doce de qualunque cosa doce…”. Gabriele D’ Annunzio

Ed ecco il mio Parrozzo 

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Parrozzo: ricetta

Difficoltà: facile/medio
Tempo: 15 minuti circa di preparazione 80 minuti circa di cottura
Gruppo ricette: I dolci – Regionali – Abruzzo
Ingredienti:
- 150 gr di semolino (o di semola, io ho usato quella barilla, ma ho comprato il semolino per provarlo la prossima volta)
- 150 gr di burro fuso
- 200 gr di zucchero (mettere da parte 2 cucchiai di zucchero per ridurre le mandorle in polvere)
- 5 uova
- scorza di 1 limone
- 150 gr di mandorle
- 6 mandorle amare od essenza di mandorle amare (io non l’ho trovate quindi non l’ho messe)
per ricoprire:
- 200 gr di cioccolato fondente
 
Preparazione:

Mettere le mandorle con tutta la buccia in un pentolino e fare bollire per 5 minuti circa, scolarle e spellarle e tostarle in padella o al forno, ridurle in farina al mortaio insieme a due cucchiai di zucchero oppure al mixer (io ho lasciato qualche mandorla a pezzettoni volutamente). In una ciotola sbattere i rossi con lo zucchero unire il semolino la farina di mandorle e la scorza di limone e amalgamare bene. Montare a neve gli albumi ed unirli al composto fino a renderlo omogeneo. Imburrare una tortiera a forma semisferica (e meglio se la rivestite anche di carta forno altrimenti rischiate che si attacca) e versare il composto. Cuocere a forno caldo a 180° per 70/80 minuti circa fino a che diventi ben colorito. Capovolgere subito su una gratella e lasciare raffreddare. Fondere il cioccolato a bagno maria, oppure al microonde ricoprire completamente il parrozzo e lasciare solidificare.

Cosa aspettate? provate a farlo è una meraviglia!

Ecco alcuni passaggi della preparazione del Parrozzo:

parrozzo procedura

parrozzo4 parrozzo3parrozzoparrozzo 2

Ecco il mio secondo parrozzo, questa volta ho fatto tostare di più le mandorle ed il colore era perfetto bello scuro!

parrozzo2.2

Ed ecco ancora una prova nuova  ho  utilizzato la fiala di mandorle amare, ma fra qualche giorno mi portano le mandorle amare e dopo le feste riproverò a farlo e posterò la foto.

Il colore è perfetto ed il sapore molto buono, man mano voglio perfezionare il risultato finale. Voglio provare a farlo anche con la farina perché mi hanno detto che viene più morbido, ma questa è la ricetta originale. parrozzo9

 

Turcinille e dolci Natalizi Abruzzesi

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Turcinille e dolci Natalizi Abruzzesi per la rubrica cibo e regioni prima della chiusura dell’anno. E certo non vi lasciamo soli nemmeno a Natale! Oggi tanti dolci della tradizione abruzzese dedicati a voi tutti. I dolci abruzzesi sono poco conosciuti ma ce ne sono tantissimi, quelli più conosciuti sotto il periodo di Natale sono i Turcinelle (sotto la ricetta) i cagionetti o chiamati anche caciunitt poi il Parrozzo, la cicerchiata che è un dolce che in realtà è per il periodo di Carnevale ma ormai si fa anche a Natale almeno a casa mia, poi i mostaccioli al cioccolato ecc….

Ma prima passiamo nelle rubriche dei nostri amici della rubrica:

logo_cibo_e_regioni

CALABRIA:  I Petrali di Rosa ed Io 

 SICILIA:  Cassata Siciliana di Cucina che ti Passa 

 TOSCANA: Dolci natalizi toscani  di Non Solo Piccante 

 LOMBARDIA: La bisciola di L’Angolo Cottura di Babi

 VENETO: Il pandoro di Verona  di Semplicemente Buono 

 FRIULI VENEZIA GIULIA: Kugelhupf o cuguluf  di Nuvole di Farina 

EMILIA ROMAGNA:  Panettone di Zibaldone Culinario 

TRENTINO ALTO ADIGE: Lo Zelten di A Fiamma Dolce

PUGLIA: Le Carteddàte di Breakfast da Donaflor 

LIGURIA:   Pandoçe  di Un’arbanella di Basilico  

UMBRIA:   Pasta dolce di 2 Amiche in Cucina 

MARCHE: Lo zuccotto natalizio di La Creatività e i suoi Colori 

ABRUZZO:   Turcinille e dolci Natalizi Abruzzesi di In Cucina da Eva 

VALLE D’AOSTA: “MECOULEN, il Pane di Natale”  di L’Appetito Vien Mangiando 

SARDEGNA: Dolci natalizi mandorle e uvetta pabassinas sardi di  Arte in Cucina 

BASILICATA:  Le Cartellate di Pasticciando con Magica Nanà 

MOLISE: Mostaccioli  di La Cucina di Mamma Loredana

Turcinille e dolci Natalizi Abruzzesi

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Ho seguito una ricetta che avevo in un vecchio ricettario abruzzese ma ho trovato anche la ricetta dell’istituto alberghiero di Pescara e la farò al più presto perché è quella che fa anche mia zia, solo che lei utilizzava anche l’uvetta mentre in altre zone l’anice. Io le ho preparate come le fa mia zia.

Qui la ricetta della scuola De Cecco di Pescara.

Costo: basso
Tempo: 30/40 minuti circa
Gruppo ricette: Rubrica cibo e regioni- I contorni- Le verdure invernali
Ingredienti:
- 500 gr di farina
- 150 gr di patata lessa
- 1/2 bicchiere di olio evo
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- 125 gr di uvetta passa
- un pizzico di sale e di zucchero
- 1 quadretto di lievito di birra oppure 1 bustina di lievito

Preparazione:

Impastare il lievito con poca farina. Fare un panetto e lasciare lievitare per un ora. Ora mettere il panetto in una ciotola e poi unire il resto degli ingredienti man mano. Lavorare bene l’impasto e poi lasciarlo lievitare per 3 ore. Dopo la lievitazione dividere l’impasto in tanti bastoncini e friggere in abbondante olio caldo, scolare e cospargere di zucchero. L’impasto deve essere appiccicoso come l’impasto sotto.

Ecco alcuni passaggi:

turcinille

turcinille2
turcinille3

 

Ma come promesso ci sono altre ricette! Ecco per chi l’ha perso il Parrozzo

parrozzo3

Ed ecco anche il torrone tenero Aquilano, la ricetta originale è quella dei fratelli Nurzia e si trova in commercio anche quello delle Sorelle Nurzia. Sono dei torroni morbidi buonissimi, sono i miei preferiti sono felice nel essere riuscita a creare quasi lo stesso sapore! Ho fatto una prova ma senza ostia perché non l’ho trovato, quindi la cercherò ed appena posso provò a rifarlo e vi posto la ricetta che ho io, però per non lasciarvi a bocca asciutta ecco una ricetta simile alla mia che ho trovato online: qui la ricetta.

torrone aquilano2

Ed ecco solo le foto per ora dei cagiunitt perché li devo ancora fare, questi non li ho fatti io ma alcuni li ha fatti un’amica ed alcuni sono comprati, ma in settimana farò i miei e caricherò la ricetta! I cagiunitt sono dei dolci simili ai ravioli e vanno fritti, hanno la forma della mezzaluna. Ce ne sono di vari tipi al cioccolato o marmellata e ceci, cioccolato castagne o ceci miele e cedro, e le nuove versioni con creme al cioccolato spalmabili… ma queste li fanno le zie con i nipoti golosi come me!

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Menù tipico abruzzese

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Menù tipico abruzzese per l’ultima puntata della rubrica cibo e regioni, e si avete capito bene, per vari problemi abbiamo deciso per ora di chiudere la rubrica, anche se a malincuore, ma io continuerò a provare piatti abruzzesi, sempre dieta permettendo, e quando sono a casa con i miei. Ebbene si seconda notizia, sono a dieta ufficialmente da oggi, quindi spesso il mio blog sarà una raccolta di ricette per la mia dieta e dopo le feste ci vuole!

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Innanzitutto voglio ringraziare Babi E Renata per avermi accettata nel gruppo, e Tina per avermi segnalata, mi mancheranno molto i nostri appuntamenti, ma anche io per via della tesi e della dieta non ce l’avrei fatta a fare altro. Per quest’ultima puntata avevo preparato un piatto nuovo La Ghiotta, ma purtroppo non ho avuto tempo di sistemare le foto quindi lo pubblicherò domani, ma vi lascio un menù tipico abruzzese delle feste e non solo con varianti ed alternative dei primi piatti e non solo ma in basso potrete vedere foto e link di riferimento.

Ma prima di questo passiamo a salutare i blog dei nostri amici con il quale abbiamo intrapreso questa splendida avventura:

CALABRIA Rosa ed Io (http://rosaantonino.blogspot.it/ )

CAMPANIA  di Le Ricette di Tina (http://blog.giallozafferano.it/ricetteditina/ )

SICILIA di Cucina che ti Passa (http://www.cucinachetipassa.info/)

TOSCANA  di Non Solo Piccante (http://www.nonsolopiccante.it/)

LOMBARDIA  di L’Angolo Cottura di Babi (www.langolocottura.it)

VENETO di Semplicemente Buono (www.semplicebuono.blogspot.com/)

FRIULI VENEZIA GIULIA: di Nuvole di Farina (http://nuvoledifarina.blogspot.com/)

PIEMONTE   di La Casa  di  Artù (http://lacasadi-artu.blogspot.com/)

EMILIA ROMAGNA  di Zibaldone Culinario (http://zibaldoneculinario.blogspot.com/)

TRENTINO ALTO ADIGE di A Fiamma Dolce  (httpma://afiammadolce.blogspot.it/)

PUGLIA  di Breakfast da Donaflor (http://breakfastdadonaflor.blogspot.it/)

LAZIO:  di Chez Entity (http://elly-chezentity.blogspot.it/)

LIGURIA  di Un’arbanella di Basilico  http://arbanelladibasilico.blogspot.it/

UMBRIA   di 2 Amiche in Cucina (http://amichecucina.blogspot.it/)

MARCHE di La Creatività e i suoi Colori (http://lacreativitaeisuoicolori.blogspot.it)

ABRUZZO di In Cucina da Eva (http://blog.giallozafferano.it/incucinadaeva/ )

VALLE D’AOSTA  di  L’Appetito Vien Mangiando (http://cinzia-lappetitovienmangiando.blogspot.it/)

SARDEGNA  di  Arte in Cucina (http://blog.giallozafferano.it/vickyart/

BASILICATA  di Pasticciando con Magica Nanà (http://blog.giallozafferano.it/sognandoincucina/)

MOLISE di Mamma Loredana (http://lacucinadimamma-loredana.blogspot.it)

 

Ma eccoci a noi con il nostro menù tipico abruzzese: Io vi propongo un menù ricco per le feste

Antipasto:

Panzarotti all’abruzzese

panzarotti ok

Primi piatti

Scrippelle ‘mbusse

screppelle mbuse 1 

A questo punto ci sarà o una chitarra al ragù o il timballo di screppelle oppure sagne e fagioli o i ravioli all’abruzzese

Maccheroni alla chitarra 

chitarra

Timballo di screppelle

timballo di screppelle4

Sagne e fagioli

sagne e fagioli

Ravioli abruzzesi

ravioli

Oppure 

Anellini alla pecorara

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Secondi piatti

Ora di secondo possiamo degustare le 

Pallotte cace e ove

pallotte cace e ove

od anche i peperoni ripieni all’abruzzese

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Oppure agnello cace e ove, il coatto, il tacchino alla canzanese, le seppie ripiene alla pescarese e tant’altro!

Pane e contorni

Tutto accompagnato da buon pane di patate 

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e dai Pipindun arrost melanzane sott’olio

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Dolci e liquori

Infine i dolci possiamo variare dai dolci tipici i Buccunotte di Castel Frentano

bocconotti1

Accompagnati dai Sassi d’Abruzzo 

Sassi D'Abruzzo

E non può mancare il parrozzo!

parrozzo9

e da un bel liquore abruzzese ovvero la  Ratafia Abruzzese

Ratafia

Che dire oggi abbiamo mangiato tanto anche solo con gli occhi! A presto amici spero che questa raccolta di ricette sia stata di vostro gradimento!

Inoltre a giorni preparerò il pdf della mia raccolta di ricette abruzzesi che ho realizzato anche grazie a voi, appena possibile inserirò anche le mie ricette preparate sia durante la rubrica cibo e regioni sia prima della rubrica e le inserirò insieme alle ricette che mi avete inviato per la raccolta.

 

 

 

 

Rivotiche di magro

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Rivotiche di magro un piatto abruzzese ma con una variante dedicata alla mia dieta. Ma cosa sono le “rivotiche”? Sono una specie di screppelline però preparate solo con acqua e farina ed un pizzico di sale, che fanno farcite a piacere, sono simili alla piadina di aspetto ma sono senza strutto e senza olio. In alcune zone la padella viene unta con poco olio, in altre invece vengono cotte direttamente sulla padella o la piastra, come ho fatto io, visto che sono a dieta non potevo farmi un piatto calorico o fritto no? 

Rivotiche di magro

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Oggi per la rubrica di ricette dietetiche ho scelto questo piatto unico, una variante gustosa light e soprattutto che riempe la pancia, per il mio pranzo del sabato! Seguendo le indicazioni della dieta non ho aggiunto nulla di più che la fantasia! Ed inoltre in 3 settimane sono dimagrita 5 kg! Anche se in realtà sarebbero 7 da dicembre che avevo già eliminato un paio di cibi calorici e fatto molte rinunce sotto le feste. La ricetta in basso.

Logo rubrica da Lunedì a dieta

Difficoltà: facile
Tempo: 20 minuti circa
Gruppo ricette: I secondi – piatto unico
Ingredienti per 1 persona:
per una dieta da 1800 calorie al giorno (ovviamente questa è una parte della dieta)
- 70 gr di farina ( 240.1 KCAL TOT.)
- acqua qb
- 150 gr di  patate ( 127.5 KCAL TOT.)
- sale qb 
- erba cipollina facoltativa (oppure prezzemolo tritato finemente) (0.46 KCAL TOT.)
- 130 gr di fettina di vitello o petto di pollo (in questo caso lo potreste cuocere di magro al curry) ( 119.6 KCAL TOT.)
- 25 gr tra insalata ( 4.75 KCAL TOT.)
- 25 gr di pomodori (oppure tutta insalata) ( 4.25 KCAL TOT.)
- 15 gr di olio evo (135 KCAL TOT.) 
tot calorie: 631.66 calcolate qui.
 

 Le rivotiche sono un piatto abruzzese, ma io le ho chiamate di magro perché sono a dieta.

Preparazione:

  1. Versare la farina in una ciotola ed unire l’acqua a filo mescolando fino ad ottenere una pastella non troppo fluida. Salare e mescolare bene.

  2. Scaldare un padellino antiaderente senza ungerlo, versare 1/3 del composto e cuocere a fiamma alta facendo attenzione a non bruciarla.

  3. Quando sarà asciugata girare la rivotica e cuocere anche dall’altro lato. Con questi ingredienti vi usciranno 3 rivotiche.

  4. Nel frattempo bollire le patate sbucciate e tagliate a tocchetti. Passarle sotto l’acqua fredda e scolarle. Quando sono scolate perfettamente potete condirle con olio evo 5gr e erba cipollina o prezzemolo tritato.

  5. Cuocere la fettina di vitello alla piastra salarla leggermente e se volete potete spolverarla di rosmarino tritato, ma pochissimo. Ed insaporire con un cucchiaino di olio evo (5 gr).

  6. Condire con 5g di olio l’insalata o la lattuga ben lavate e tagliata il pomodoro a pezzettini piccoli.

  7. Prendere la rivotica mettere al centro qualche pezzo di patata la carne tagliata a pezzettini o striscioline e l’insalata con il pomodoro e chiudere su se stessa. Fara la stessa cosa per le altre due. Servire subito.

Con questi ingredienti poiché ho fatto delle rivotiche piccole (le potevo fare più sottili in una padella più grande), mi è avanzata un pezzetto di fettina e poca insalata e patate, ma basta mangiarle a parte. Vi assicuro mi sembrava di mangiare chissà che! Non solo il piatto era pieno, ma tutti cibi light e soprattutto sani. Altro che kebab o panini con salse. Veramente buone e soprattutto legate alla mia tradizione regionale, anche se con una variante.

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Brodo con indivia pallottine e frittatine

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Brodo con indivia pallottine e frittatine una nuova ricetta per la neo rubrica l’Italia nel piatto. Questo piatto lo preparava mia nonna a Natale al posto del classico cardo con polpettine e frittatine o pasta reale, ma è anche un piatto invernale. Era il piatto preferito di mio nonno paterno e voleva solo questo.

Brodo con indivia pallottine e frittatine 

brodo indivia pallotte e frittata brodo indivia pallotte e frittata3

Questa è la nuova ricetta per la rubrica L’Italia nel piatto ed io rappresento l’Abruzzo

3Con questa ricetta una signora di Pescara ha vinto il primo premio delle casalinghe d’Italia a Città S.Angelo (Pe) è un concorso nazionale dedicato alle casalinghe d’Italia. Mio padre l’ha visto e mi ha ricordato che questo era il piatto preferito di suo padre. Questa è una ricetta tipicamente pescarese e che mi porta alla mente tanti ricordi di quando ero piccola, bellissimi ricordi profumi e sapori.

Difficoltà: facile
Tempo: 40 minuti circa
Gruppo ricette: Le minestre
 
Ingredienti per 4 persone:
- 400 gr di indivia
- 3 litri di brodo di gallina già pronto
- sale qb
- 3 cucchiai di olio evo
per la frittata:
- 6 uova
- 30 gr di formaggio grattugiato
- sale qb
per le polpettine:
- 200 gr di macinato di vitello
- 30 gr di formaggio grattugiato
- sale qb
 

Preparazione:

  1. Lavare bene l’indivia e tagliarla a listarelle sottili, se occorre eliminare la parte più dura dell’estemità, lasciare scolare bene.

  2. Nel frattempo sbattere le uova con il sale ed il formaggio e fare due frittatine in una padellina oppure una grande ma devono essere alte. Una volta raffreddate tagliarle a cubetti.

  3. Fare bollire il brodo di gallina ed unire l’indivia, cuocere per qualche minuto e poi versare le pallottine e fare cuocere per altri 15 minuti circa, tutto dipende dalla tenerezza dell’indivia.

  4. Unire la frittata a cubotti e far cuocere per altri 5/10 minuti fino al rigonfiamento della frittata. 

  5. Servire caldo, se vi piace con crostini di pane.

Ed ecco i passaggi passo per passo:

brodo indivia pallotte e frittata2

 

Ecco le ricette regionali delle altre blogger dell’Italia nel Piatto

Valle D’Aosta - Crema di zucca e fontina  
Piemonte - Mnèstra id suca 
Lombardia - Rìŝ, Rave e Erburìn 
Trentino Alto Adige  - La Rosumada
Veneto - Zuppa di radicchio 
Friuli Venezia Giulia - Pasta butada 
Emilia Romagna - Spoja Lorda 
Liguria - Minestra di piselli secchi 
Toscana - Zuppa di farro e fagioli 
Umbria - Minestra con Battuto e Fagiolina del Lago Trasimeno 
Marche - La stracciatella
Abruzzo - Brodo con stracciatella di indivia e pallottine 
Molise - Lacce e fasciuole  
Lazio - Riso e patate 
Campania - Zuppa di scarole  
Puglia - Zuppa di Pesce 
Basilicata - Zuppa con fagioli di Sarconi I.G.P.
Calabria - Licurdia calabrese  
Sicilia - Minestra di Badduzze 
Sardegna - Fagioli con verza alla gallurese 
L'Italia nel piatto fan page
 

E non potevo non parlare della mia città! Io sono Pescarese e vi volevo mostrare un pezzetto della mia città, sono mie foto scattate nel 2011:

Una vista dal ponte del mare realizzato dall’architetto Walter Pichler. Peccato che non ho la foto del palazzo di Fuksass!  Chi è architetto può capire,, praticamente è il palazzo nuovo per la Fater ovvero l’azienda che produce i pampers e la lines a Pescara.

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Ecco una vista da sopra al ponte:

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Una volta qui non c’era il porto turistico, ma c’erano due fari uno verde ed uno rosso alla fine di questi due tragitti ed in fondo a destra c’erano gli scogli poi quando ero piccola fu costruito il porto nuovo e cambiò la conformazione. 

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Questa è una vista tardo pomeridiana della città di Pescara, sempre vista dal porto ma verso la città

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Una vista del ponte al tramonto

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Qui invece siamo al parco dei cigni come lo chiamavo io da piccola, che si trova vicino all’ ex Aurum,  di cui è anche il nome di un liquore pescarese, nome preso dal nome della fabbrica.

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Ecco un’altra foto che adoro e ve la volevo far vedere. Non sono una fotografa ma amo fare foto fin da piccola, anzi preferisco scattare foto piuttosto che farmele fare.

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Maltagliati all’uovo e ceci

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Maltagliati all’uovo e ceci un piatto tipico della mia tradizione culinaria, in realtà da noi si chiamano “taccole” o tacconellima per farvi capire di cosa si tratta li ho chiamati maltagliati così da famigliarizzare con il formato di pasta. Si fanno anche senza uova. Inoltre la forma reale è più similare a dei quadrettini, ma questa è la prima volta che li preparo e sono un mix tra i maltagliati e i tacconelli. La specialità abruzzese è “tacconelli e piselli” con un sughetto leggerissimo lievemente brodoso. In alcune zone si fanno anche con i ceci in bianco oppure con il sugo come la mia variante, il sugo è stato preparato da mio padre, io mi sono limitata alla pasta.

Maltagliati all’uovo e ceci

maltagliati e ceci3

maltagliati e ceci

Difficoltà: media
Tempo: 30 minuti di riposo +30 minuti circa tra lavorazione e cottura
Gruppo ricette: I primi – la pasta fatta in casa
Ingredienti per 4  persone:
- 350 gr di farina di semola oppure farina “00″ (io farina “00″ con poca semola per la lavorazione)
- 3/4 uova dipende dalla grandezza io 4 uova piccole (ho aggiunto un uovo in un secondo momento perché erano piccole)
- poco sale
Per il sugo:
- circa 300 gr di ceci già cotti oppure da lessare
- 1 pezzetto di cipolla
- 1/2 bicchiere scarso di passata di pomodoro
- 2 cucchiai di olio evo 
- poca acqua
- sale
 

Preparazione:

Per il sugo:

  1. In una casseruola soffriggere la cipolla con l’olio unire la passata di pomodoro e l’acqua, fare un sughetto leggero, far ritirare ed unire i ceci cuocere per altri 10 minuti circa.

  2. Mettere la farina a fontana sul tavolo, unire le uova ed un pizzico di sale e lavorarla fino a quando si formerà una palla ben compatta ed elastica, come nella foto. Lasciare riposare 30 minuti circa.

  3. Quando la pasta sarà pronta stenderla sottile almeno fino a 2 mm fare dei rettangoli regolari e a loro volta tagliare la pasta in una specie di rombo ma a taglio non uniforme come nella foto. Se volete fare prima utilizzate la macchina della pasta per stenderla. Utilizzare la farina di semola per la stesura della pasta così si eviterà che la pasta si attacchi al mattarello.

  4. Una volta preparati i maltagliati spolverarli di farina di semola e lasciare riposare giusto il tempo di mettere a bollire l’acqua per la pasta. 

  5. Cuocere la pasta scolarla e unirla al sugo unire anche l’acqua di cottura, ma non troppo, deve risultate lievemente brodoso. 

  6. Servire con peperoncino a piacere ed uso del commensale. Oppure con olio di peperoncino.

lavorazione maltagliati

Volete una versione light? Potete cuocere la cipolla con l’acqua e fare il sugo senza olio e metterlo dopo a crudo, io per esempio mi sono preparata il sugo così, del resto sono sempre a dieta!maltagliati e ceci2

Inoltre ho provato a fare la chitarra o chiamata anche “maccarune”! ed è venuta fantastica! qui la ricetta per il sugo e cottura, invece per la preparazione della pasta è la stessa dei maltagliati, potete farla anche solo di farina di semola, per tagliarla dovete avere o la chitarra o chiamato anche “carrature”, ma esiste anche il macchinario apposta per farlo, io uso quello dell’imperia.

chitarra

 

 

Croccante di mandorle ricetta abruzzese

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Croccante di mandorle ricetta abruzzese e si questi giorni vi proporrò tante ricette della mia regione per farvi conoscere le nostre usanze e soprattutto perché amo sperimentare e cercare ricette nuove. Questa ricetta l’ho presa da un libro che ho comprato da poco, una raccolta di ricette abruzzesi.

Croccante di mandorle ricetta abruzzese

croccante per blog

Difficoltà: media
Tempo: 15/20 minuti
Gruppo ricette: I dolci – Le ricette regionali: Abruzzo
Ingredienti:
 - 600 gr di mandorle sgusciate
- 500 gr di zucchero semolato
- scorza si un limone

Preparazione:

  1. Lessare le mandorle passarle nell’acqua fredda e scolarle.

  2. Sbucciarle e tostarle.

  3. In una casseruola unire le mandorle con lo zucchero e farle cuocere girando di continuo senza fermarvi fino a  quando lo zucchero si fonde, unire la scorza di limone e farle scurire.

  4. Oleare un piano di marmo, oppure un foglio di carta forno e versarci sopra l’impasto caldo livellare bene.

  5. Lasciare raffreddare e poi tagliare a pezzetti.

Inoltre ci sono varianti diverse del croccante ci sono alcune varianti alle quali si unisce il miele oppure un poco di acqua e limone, addirittura con pochissime varianti si possono fare i “Sassi D’Abruzzo“, che abbiamo trattato qualche mesetto fa, infatti li adoro e li preparo appena posso e soprattutto quando le mandorle costano poco.

Ho visto che esistono anche delle varianti con il sesamo ma non ho idea se è una ricetta della mia regione, infatti mi sto informando perché mi piace scoprire studiare e cercare nuovi stimoli, anche nella cucina marchigiana! Ma ci credete che ho vissuto 5 anni ad Ascoli ed oltre alle olive ascolane il fritto misto e la cacciannanze non ho mai sperimentato altro? Anzi la cacciannanze non l’ho mai preparata ma mi rifarò nei giorni successivi. Mi piacerebbe rimanere in questa mia seconda casa, ormai la mia seconda città dopo Pescara, anche se in realtà vivo a Chieti, ma il primo amore le proprie origini non si scordano mai! Anche se pure Chieti è molto bella, e non perdetevi la processione del venerdì santo, vengono pellegrini da tutto il mondo è una delle processioni più suggestive ed antiche d’Italia, ma lo sapete che Chieti è la città più antica d’Italia! si pensa anche più antica di Roma, Teate e si piccola Teate ma tanto bellina! 

Pupe e cavalli ricetta regionale abruzzese

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Pupe e cavalli ricetta regionale abruzzese per l’Italia nel piatto la nostra rubrica di ricette regionali, questo mese tratteremo le ricette pasquali e per la pasquetta. Inoltre c’è una novità! la vincitrice della nostra piccola gara interna questo mese parteciperà con noi con una ricetta da realizzare, la nostra ospite ci proporrà un piatto calabro, in fondo potrete vedere tutte le ricette del regionale.

Pupe e cavalli ricetta regionale abruzzese

pupe e cavalli

Questa è un dolce adatto per la prima colazione da inzuppare in mezzo al latte, quindi se nel caso sbagliate la cottura e vi viene troppo duro il “biscotto” potete inzupparlo tranquillamente nel latte per la colazione. Potete utilizzare anche tutto l’impasto solo per una pupa od un cavallo così vi verranno più grandi.

 

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Difficoltà: media/alta
Tempo: 15 minuti circa di lavorazione + 20/30 minuti di decorazione (anche per un unico pezzo), + 20/30 minuti di cottura
Gruppo ricette: I dolci della tradizione abruzzese
 Ingredienti :

- 500 gr di farina 00
- 200 gr di zucchero
- 3/4 uova (3 medie, oppure 4 piccole)
- circa 1 bicchiere scarso di olio d’oliva
- 1 bustina di lievito
- 1 bustina di vanillina
- buccia di limone grattugiata
-2 uova per decorare

La ricetta l’ho vista da qui, però prima o poi mi devo far dare quella di mia zia Rita e quella di mia zia Celestina che sono fantastiche!

Preparazione:

  1. Mettere sul tavolo la farina, fare una fontana e al centro mettere le 3 uova, lo zucchero l’olio e il limone grattugiato, la bustina di vanillina ed il lievito, e lavorare l’impasto fino ad ottenere un impasto compatto ed elastico. Lasciare riposare per 15 minuti.

  2. Dividere l’impasto a metà e a sua volta togliere poco impasto da ogni metà

  3. Iniziare a dar forma alla pupa ed al cavallo, e mettere delle uova al centro, io per esempio le metto crude, c’è chi le mette direttamente sode.Le forme di solito sono a piacere, per esempio mia madre utilizzava anche le palline argentate, ma mi erano finite. 

  4. Cuocere in forno caldo a 180° per circa 20/30 minuti dipende molto dal vostro forno. 

  5. Decorare a piacere.

Io per esempio non avendo altro l’ho decorate con la pasta di zucchero ma la tradizione prevede la decorazione con codette chicchi di caffè per gli occhi e palline argentate oppure con la glassa.
Le uova sono simbolo di fertilità, quindi di buon augurio.

Alcune foto della preparazione, e del post cottura prima della decorazione:

pupe e cavalli passo per passo

cavallo

pupe e cavalli2

pupa

 

 

pupe e cavalli3

 

Ed ora passiamo alle nostre amiche blogger ed inoltre qui troverete tutte le nostre ricette:L'Italia nel piatto fan page

Valle D’Aosta - Torta Pasqualina, doppia versione 
Piemonte - Uova alla bella Rosin
Lombardia – Agnellino 
Trentino Alto Adige - Rotolo di spinaci
Veneto – Fugassa Veneta 
Friuli Venezia Giulia – Putizza 
Emilia Romagna – I nidi di rondine 
Liguria - Agnello con i carciofi 
Toscana – Schiacciata di Pasqua livornese 
Umbria - Ciaramicola 
Marche - Crescia di Pasqua dolce
Abruzzo – Pupe e cavalli 
Molise -Treccia di Pasqua 
Lazio – Pizza sbattuta 
Campania - Casatiello napoletano 
Puglia – Tiedd d’agnidd o furn co l patan 
Basilicata 
Calabria – Cuculi di Pasqua all’anice 
Sicilia – Pecorella di marzapane 
Sardegna - Dolci al limone veloci piricchittus
 

Oggi mancano alcune regioni, ma come preannunciato abbiamo un ospite. Si tratta di Mariangela che ha vinto il nostro concorso interno eha riprodotto per noi una delle ricette dello scorso appuntamento. Se volete partecipare, queste sono le regole:

contest ns

 

Guest blog per il mese di marzo dalla Calabria – Tiana catanzarese:  Tiana catanzarese

Sagne con i broccoli

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Sagne con i broccoli praticamente le sagne sono uno dei piatti tipici e forti della tradizione abruzzese, molto più conosciute le sagne con i fagioli  al sugo, ma esiste anche la variante con i ceci in bianco. Vengono conditi con peperoncino tagliato fresco oppure con peperoncino sott’olio. Di questo tipo di pasta c’è anche la variante preparata solo con farina di semola oppure la variante all’uovo.

Sagne con i broccoli

sagne e broccoli per blog

Difficoltà: media

Tempo:40 minuti
Gruppo ricette: I dolci – Le ricette regionali: Abruzzo
Ingredienti per 4 persone:
- 400 gr di broccoli
- 2 cucchiai di olio evo
- sale qb
- peperoncino facoltativo
Per la pasta:
- 280 gr di farina “00”
- poca farina di semola
- acqua qb
- sale qb

Preparazione:

  1. Mettere la farina a fontana sulla spianatoia e al centro un pizzico di sale.

  2. Impastare con acqua, fino ad ottenere un impasto compatto ma non troppo molle ne troppo duro.

  3. Lasciare riposare per 15 minuti circa. Stendere la pasta sottile, intorno ad 1 mm circa o poco più.

  4. Tagliare la pasta a rettangoli di circa 10 cm per 4/5 cm e ritagliarli successivamente a striscioline di 4/5 mm, quindi otterrete dei rettangoli lunghi 4/5 cm per 4/5 mm circa. Se non riuscite a farlo a mano potete sempre utilizzare la macchina per la pasta così da ottenere le striscioline tutte uguali.

  5. Spolverare con la farina di semola. Nel frattempo preparare i broccoli, facendoli bollire fino a che diventano teneri, scolarli e passarli in padella con due cucchiai di olio evo e uno spicchio di aglio tagliato a fettine o a pezzettini.

  6. Mettere a bollire l’acqua per la pasta scolarla e versala nella padella con i broccoli, unire almeno un mestolo di acqua di cottura così da rendere il tutto leggermente brodoso, mescolare e servire subito. Ogni commensale a suo piacere.

 

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Fiadoni gluten free

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Ecco la ricetta dei fiadoni gluten free pensati per i celiaci, mia cognata è celiaca come ormai sapete e ho pensato a lei. Essere celiaci non vuol dire non poter mangiare, anzi occorre sapere gestire quello che puoi mangiare. Poi mentre li preparo mio fratello mi dice che a lei non piacciono i fiadoni e alla fine ne ho fatti due e poi ho fatto un mega calzone per lei, però li ho assaggiati insieme ad i miei ed erano ottimi, con questo impasto escono circa 10 fiadoni medi oppure due grandi e 1 mega calzone. Qui la ricetta classica.

Fiadoni gluten free

fiadoni gluten free

fiadoni gluten free2

per il ripieno: queste sono indicazioni ad occhio, ho fatto l’impasto anche per i fiadoni classici,  e ho diviso il peso in base al peso della pasta.
-70 gr di rigatino abruzzese
- 30 gr di formaggio di pecorino
- 30 gr di parmigiano
- 1 uovo 
per la pasta:
- 100 gr di farina per pane per celiaci
- 1 cucchiaio di olio evo
- 2 cucchiai di vino bianco da cucina
- 1 uovo
- un pizzico di sale
 

Preparazione:

  1. Formare una fontana con la farina e al suo interno mettere l’uovo l’olio vino sale ed impastare energicamente fino ad ottenere un composto liscio e morbido. 

  2. In una ciotola unire i formaggi e l’uovo ed impastare con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo e compatto.

  3. Infarinare leggermente il tavolo e stendere la pasta che non deve essere troppo sottile.

  4. Fare dei mucchietti sopra la pasta, ben distanziati e chiudere a raviolo pressando bene ai lati.

  5. Potete sigillare con l’aiuto dei rebbi della forchetta.

  6. Fare un taglio sulla parte superiore così da permettere la fuoriuscita dei gas e la lievitazione dei formaggi.

  7. Se volete potete anche spennallare con il tuorlo come per i fiadoni classici.

  8. Cuocere in forno caldo a 180° circa per 15 minuti.

  9. Sono buoni sia caldi che freddi.

 

Cannelloni all abruzzese

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I cannelloni all abruzzese per l’Italia nel piatto, ecco la nuova ricetta tutta per voi, questa settimana ci occuperemo delle ricette salate al forno ed ho provato a fare questo piatto che mi incuriosiva da molto tempo, ho provato a fare anche i cannelloni alla pescarese sempre ricetta trovata su internet e mi sono piaciuti molto. Inoltre non voletemi male ma non ho dimenticato l’apostrofo, ho semplicemente discusso con il Seo del mio blog….e chi non sa che cos’è non può capire ma è l’indicizzazione di una ricetta, quindi se vi capiterà di notare anche in altri blog la mancanza di un apostrofo od altro…e si vi ho svelato un segreto!

Cannelloni all’abruzzese

cannelloni all'abruzzese2

cannelloni all'abruzzese

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Cannelloni all’abruzzese

Difficoltà:facile
Tempo: circa 30/40 minuti
Gruppo ricette: I primi – Regionali – Abruzzo
Ingredienti per 8 persone:
per la sfoglia:
io per comodità l’ho comprata già pronta, ci sono due versioni una all’uovo e la classica alla farina di granturco:
altrimenti si fa un impasto con la farina di granturco ed acqua, la pasta deve essere molto sottile, occorrono circa 350 gr di farina, ma se non volete sbagliare la potete comprare già pronta, anche la classica sfoglia per fare le lasagne, quella che va bollita.
Per la farcia:
- 900 gr circa di macinato misto (agnello o petto di pollo per un piatto più leggero, maiale, manzo)
- 100 gr di formaggio pecorino grattugiato
- 100 gr di parmigiano grattugiato
- 5 uova 
- noce moscata grattugiata
- sale qb
- noce di burro o 3 cucchiai di olio evo
 

Preprarazione:

  1. Mettere a bollire l’acqua per la pasta, sbollentare le sfoglie, scolarle e farle asciugare sopra un canovaccio.

  2. Nel frattempo soffriggere la carne con una noce di burro.

  3. Cuocere a recipiente scoperto per qualche minuto spolverare di noce moscata, e poi coprire e portare a cottura facendo ritirare il sugo di cottura, salare verso la fine. 

  4. Una volta intiepidita la carne unire 4 uova ed i formaggi e mescolare bene, regolare di sale se occorre.

  5. Prendere una sfoglia dividerla a metà e mettere un cucchiaio abbondante sopra uno dei lati del cannellone ed arrotolare su se stesso.

  6. Una volta pronti tutti i cannelloni spennellarli con l’uovo rimasto.

  7. Cuocere in forno caldo a 200° circa per 20/25 minuti.

  8. Potete servire sia caldi che freddi.

cannelloni all'abruzzese1

Ecco la variante, i cannelloni alla pescarese. Praticamente li ho farciti con prosciutto cotto e fontina, solo che non ricordo se andavano spennellati con l’uovo o cotti al sugo o in bianco, ma ho voluto fare una prova, in seguito riproverò con la ricetta originale.

Cannelloni alla pescarese

Valle D’Aosta - Zuppa di pane, la Vapellenentse   
Piemonte - Patate alla savoiarda 
Lombardia - Asparagi fasciati  
Trentino Alto Adige  -Smacafam  
Veneto - Spiedini di polenta 
Friuli Venezia Giulia Schinkenflecken 
Emilia Romagna - Batarò  
Liguria - Torta di bianchetti  
Toscana - Torta di carciofi 
Umbria - Biscio 
Marche –  Verdure gratinate al forno
Abruzzo - Cannelloni all’abruzzese 
Molise - Fiarone  
Lazio - Zucchine imbottite alla romana 
Campania -  Pizza con mozzarella di bufala 
Puglia - Tiedd d recchitedd o furn  
Basilicata - Orecchiette al tegamino
Calabria -  Rotolo con rosamarina 
Sicilia - Parmigiana di melanzane 
Sardegna - Torta salata con carne e olive sa pingiadedda 
 
Guest blog per il mese di Aprile dal Lazio  - Panzerotti alla romana 

Fregnacce abruzzesi

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Fregnacce abruzzesi la nuova ricetta per la rubrica L’Italia nel piatto per un rientro post vacanze alla grande alla scoperta dei nuovi piatti d’Italia. Innanzi tutto da questo mese ci sarà un nuovo rappresentate per la regione Campania perché la nostra Tina per problemi personali ha deciso di abbandonare la rubrica e ci mancherà molto, ma rispettiamo la sua decisione, quindi diamo un benvenuto speciale a Pasquale Alberico di I sapori del mediterraneo.  E dimentivavo!!! Un abraccio a Nadina che è diventata mamma!!

Il tema di questo mese è la pasta fresca, quindi sono andata a fare delle ricerche approfondite, e visto che la ricetta della chitarra abruzzese l’ho pubblicata tempo indietro, volevo provare qualcosa di diverso.

Ma ora passiamo alla ricetta, dal nome forse dovreste capire, ovvero che è una sciocchezza a farla, almeno una volta veniva definita sciocchezza per la facilità rispetto ad altri piatti. Per la prima volta mi sono imbattuta nella sfoglia fatta in casa. Di solito la sfoglia per le lasagne la compro sempre già fatta ma fresca, quindi è stato interessante e soprattutto una bella esperienza poterla preparare da sola ed in casa. Da oggi posso dire che è un piacere farla da sola. Inoltre questa ricetta non la conoscevo l’ho trovata in un libro di cucina abruzzese, fa parte della tradizione teramana, ed in altre zone d’Abruzzo per esempio a Pescara ci sono anche delle varianti diverse simile ai “Tacconelli” o “Quadrucci”, almeno mio padre ricorda che sua madre li faceva diversamente, poi le tradizioni cambiano da zona in zona ovviamente. Inoltre con Elena di Chez Entity ho scoperto che c’è una variante laziale della ricetta, del resto le regioni sono molto vicine quindi ci sono delle influenze culinarie. Inoltre ho deciso di impostare la ricetta fotografandola passo per passo così da darvi un’idea precisa di cosa stiamo parlando. Le “Fregnacce abruzzesi” o semplicemente “Le Fregnacce” sono una sorta di portafoglio di pasta ripieno di carne al ragù. Ho trovato delle versioni sia in bianco come questa versione sia ricoperte di pomodoro. Ora passiamo alla ricetta ed in basso troverete i link dei nostri amici delle regioni d’Italia per vedere insieme a loro le meraviglie culinarie del nostro bel paese.

Fregnacce abruzzesi 

fregnacce

fregnacce2

fregnacce1

fregnacce3

L'Italia nel piatto Abruzzo

Difficoltà: 2 ore circa
Gruppo ricette: La pasta ripiena – I regionali – L’Italia nel piatto
Ingredienti per 6 persone circa:
per la pasta:
-6 uova medie
-500 gr di farina
-poco sale (oppure salare l’acqua di cottura)
per il ragù:
- 1 cipolla
- 2 kg di pomodori maturi
- 3 salsicce
- 300 gr di macinato misto (nel libro diceva carne tritata)
- 1/2 bicchiere di olio evo
- formaggio grattugiato
 

Una fan mi ha ricordato che la farina è quella di grano duro, come per tutte le ricette abruzzesi. Io per necessità utilizzo sempre quella “00″ anche perché purtroppo mi si è rotta l’impastatrice e ho problemi alla schiena, non ce la farei a impastare molto impasto.

Preparazione:

  1. In una casseruola soffriggere la cipolla tagliata a fette (io tritata) con l’olio.

  2. Unire le salsicce sbriciolate e la carne tritata, salare e pepare.

  3. Cuocere a recipiente coperto fino a quando il ragù si ritira, e scoprire gli ultimi minuti.

  4. Fare una sfoglia sottile con le uova e la farina ed un pizzico di sale.

  5. Ritagliare dei quadrati di circa 12 cm x12 e bollirli.

  6. Scolarli e passarli sotto l’acqua fredda e lasciarli asciugare su un canovaccio pulito ed asciutto.

  7. Prendere un quadrato al centro mettere un cucchiaio di composto ed il formaggio grattugiato, chiudere a metà e poi di nuovo a metà fino a formare un portafoglio, distribuendo bene la farcia. 

  8. Adagiare una accanta all’altra le fregnacce, leggermente sovrapposte.

  9. Cuocere in forno caldo a 200° circa (220° se forno non ventilato), fino a cottura desiderata, circa 30 minuti chiari come quelli nella foto in alto o 30/35 minuti leggermente più scuri e croccanti, dipende anche dai gusti.  

  10. In basso troverete le foto passo per passo.

Preparazione del ragù

fregnacce preparazione 1

Preparazione della sfoglia e della fregnaccia

fregnacce preparazione3Prima di infornare li ho spolverati di formaggio grattugiato, anche se la ricetta non lo prevedeva
fregnacce abruzzesi ada cuocere

Ecco appena sfornati 

fregnacce abruzzesi appena cotte

Questi li ho cotti di più e sono buone entrambe le versioni

fregnacce cotte di più

Un particolare della decorazione

fregnacce particolare fiore

Ed ecco a voi i nostri amici ed amiche del regionale:

Valle D’Aosta – Ravioli di borragine
Piemonte – Tajarin con sugo di fegatini 
Lombardia – Cappellacci Lodigiani 
Trentino Alto Adige -Spaetzle con spinaci
Veneto – Non Partecipa 
Friuli Venezia Giulia – Fusi istriani 
Emilia Romagna – La spugnolata
Liguria – Taggiaen a-o pesto corto 
Toscana – Pici all’aglione 
Umbria – Umbricelli al rancetto
Marche - Cappelletti in brodo
Abruzzo -Fregnacce abruzzesi 
Molise - I ravioli alla Scapolese
Lazio – Tonnarelli alla cuccagna della Sora Lella  
Campania - Scialatielli ai frutti di mare 
Puglia – Non Partecipa
Basilicata – Calzoni di ricotta 
Calabria – Non Partecipa 
Sicilia – Busiate 
Sardegna – Culurgiones alla ricotta

Guest blog per il mese di Settembre

 Veneto: Bigoli con sugo di pasta di salame 

Ferratelle abruzzesi

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Ferratelle abruzzesi nuova ricetta per l’Italia nel piatto, questa volta abbiamo deciso di uscire con una seconda uscita mensile, ed oggi lo dedichiamo al Natale nelle nostre regioni, quindi Natale in Abruzzo! Dai noi a Natale si fa tutto e di più, dalle mie parti i dolci più conosciuti sono i caggionetti (a breve la ricetta) turcinill i sgaiozzi dolci, poi il classico Parrozzo che non tramonta mai, e poi le neole o le ferratelle. L’impasto è molto similare, solo che le neole sono più morbide le ferratelle più secche. Oggi vi proporrò la ricetta che mi ha dato la mia Amica Cosetta di Cucina Tuttofare.

Ferratelle abruzzesi

Ferratelle abruzzesi

Ferratelle abruzzesi

Ferratelle abruzzesi

Ferratelle abruzzesi

Ferratelle5

L'Italia nel piatto Abruzzo

Ferratelle abruzzesi

Difficoltà: media
Costo: basso
Tempo: 30 minuti circa
Gruppo ricette: I dolci regionali
 
Ingredienti ricetta di Cosetta:
  • 6 uova
  • 12 cucchiai abbondanti di farina
  • 12 cucchiai rasi di olio di semi o di oliva
  • 12 cucchiai rasi di zucchero
  • semi di anice (o liquore all’anice)

Preparazione:

  1. Sbattere le uova con lo zucchero fino a renderle spumose.

  2. Unire l’olio di semi e continuare a montare.

  3. Unire la farina setacciata e montare sempre con l’aiuto del frustino. 

  4. In fine unire i semi di anice e mescolare bene.Ferratelle abruzzesi

  5. Scaldare bene il ferro.

  6. Spennellarlo di olio e farlo scaldare ancora. 

  7. Provare il ferro con una piccola dose del composto per vedere se non si attacca. 

  8. Se il ferro è troppo caldo la prima ferratella vi verrà abbastanza scura. Se è troppo freddo vi si attaccherà, se si attacca toglierla delicatamente e spennellare il ferro con un pennello da cucina oleato.

  9. Versare circa un cucchiaio grande sul ferro e premere bene i manici.

  10. Far cuocere per meno di un minuto e girare far cuocere per qualche secondo dall’altro lato e controllare la cottura.

  11. Sicuramente le prime ferratelle verranno un po più scure, quindi abbassare la fiamma. 

  12. Il trucco infatti sta nella fiamma medio bassa e nella pressione del ferro.

  13. Lasciare riposare le ferratelle su un piano freddo così poi le potrete separare già rigide e secche.

  14. Se utilizzate il ferro rettangolare o a forma di cuore o altra forma, potete fare la ricetta classica delle neole qui la ricetta.

Ferratelle abruzzesi

Ferratelle abruzzesi

Ferratelle abruzzesi

Ferratelle abruzzesi

Ho trovato questo ferro, ma i classici ferri hanno di solito altri decori, sempre floreali, i

noltre nel passato ogni famiglia aveva il suo personale, e le famiglie nobiliari ne avevano uno con le iniziali degli sposi, e si! Perché si usava fare le ferratelle al matrimonio con le iniziali degli sposi, affiancate da confetti. In alcune zone dell’Abruzzo si usava farle fare alla sposa, quindi il giorno prima ne faceva di quantitativi industriali per le sue nozze. Un’usanza carina no?

Ferratelle abruzzesi

Ferratelle abruzzesi

I mitici semi di anice che danno il sapore! Molto utilizzati anche i altre ricette come i biscotti tagliati!

Ferratelle abruzzesi

Ferratelle abruzzesi

Ferratelle abruzzesi

Ferratelle abruzzesi

Ma ora passiamo dai nostri amici ed amiche blogger per vedere cosa hanno preparato per questa nuova uscita!

Caggiunitt abruzzesi

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Caggiunitt abruzzesi alla marmellata di uva, castagne e ceci, tre ricette tutte da provare e veloci da preparare una delizia per grandi e piccini. Le ricette variano da zona in zona e a seconda delle tradizioni famigliari. La ricetta dei caggiunitt o chiamati anche caggionetti data dalla mia cara amica Cosetta che mi ha dato anche la ricetta della farcia alla marmellata. Invece il resto sono andata a memoria in base alle tradizioni che mi sono state tramandate oralmente dalle mie zie e famigliari.

Caggiunitt abruzzesi

Caggiunitt abruzzesi

Caggiunitt abruzzesi

Difficoltà: facile/media
Tempo: 1 ora circa
Gruppo ricette: I dolci – regionali – abruzzesi
Ingredienti.
per la pasta: tirata molto sottile altrimenti vi basteranno per un solo barattolo di marmellata di uva o di castagne
  • 500 gr di farina
  • 1 uovo
  • 1/2 bicchiere di olio
  • 1/2 bicchiere di vino bianco da cucina
  • 1 cucchiaio di zucchero

per la farcia: 3 tipi di farcia altrimenti se ne volete solo una triplicare le dosi

alla marmellata: qualcuno ci aggiunge anche il succo di arancia o le scorzette di arancia

  • 1/2 barattolo di marmellata di uva
  • 100 gr di mandorle pelate e tostate
  • 25 gr di cioccolato fondente a pezzetti

di castagne:

  • 1/2 barattolo di composta di castagne o marroni (o lessate e schiacciate calde con l’aggiunta di 50 gr di zucchero)
  • 100 gr di mandorle pelate e tostate
  • 25 gr di cioccolato fondente a pezzetti

di ceci:

  • 1 barattolo di ceci lessi
  • 100 gr di mandorle pelate e tostate
  • 2 cucchiai di cioccolata spalmabile o 30 gr di cioccolato fondente

Caggiunitt abruzzesi

Preparazione:

  1. Mettere la farina a fontana sulla spianatoia, al centro versare l’uovo, lo zucchero e man mano olio e vino bianco da cucina. 

  2. Lavorare bene fino ad ottenere una palla compatta, come se fosse la classica pasta all’uovo, ma più compatta.Caggiunitt abruzzesi

  3. Lasciare riposare. 

  4. Nel frattempo preparare la farcia. Personalmente prima ho fatto 200 gr di mandorle pelate (bollendole per pochi minuti in acqua e poi spelate) e poi tostate. 

  5. Sminuzzare il cioccolato a pezzettoni. Versarlo nel mixer con le mandorle tostate e sminuzzare come in foto.

  6. Dividere l’impasto in due in uno mettere 1/2 barattolo di marmellata di uva (qui la ricetta), in un altro 1/2 barattolo di marmellata di castagne.Caggiunitt abruzzesi

  7. Mescolare bene i due composti.Caggiunitt abruzzesi

  8. A parte frullare i ceci con 100 gr di mandorle tostate e poi unire 2 cucchiai di cioccolata spalmabile (io nutella) e mescolare bene, assaggiare se è poco dolce unire altra cioccolata ma non troppa o disgusta.Caggiunitt abruzzesi

  9. Stendere la sfoglia sottilissima, io ho usato la macchinetta della pasta, passata un paio di volte al numero 1 poi man mano la facevo diventare più sottile infarinandola solo la prima volta, fino a passarla all’ultimo forellino (ho la macchina Imperia, quella con la manovella). Stendere una sfoglia lunga e sottile e fare dei mucchietti di farcia distanziati tra loro. 

  10. Richiudere e premere ai lati per non far fuoriuscire il tutto. 

  11. Tagliare a raviolo.

    Caggiunitt abruzzesi

  12. La forma più classica dei caggionetti è a forma di mezza luna, ma per differenziarli per la farcia li ho fatti a mezzaluna per i ceci e rettangolari per le castagne (o quasi tutti)  o piccoli per la marmellata di uva.

    Caggiunitt abruzzesi

  13. Una volta pronti tutti potete friggerli in abbondante olio bollente.

    Caggiunitt abruzzesi

  14. Scolarli su carta assorbente da cucina e spolverarli di zucchero a velo.

Caggiunitt abruzzesi

Quadrucci piselli e pancetta

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Quadrucci piselli e pancetta una ricetta abruzzese per ricordare che oggi un anno fa nasceva la rubrica l’Italia nel piatto, e lo ricordo con una ricetta della mia regione. Attualmente mi sono presa un momento di pausa e non credo che continuerò questo progetto però mi piaceva ricordare un anno di avventure e ricerca di ricette proprio con una ricetta abruzzese. Ho trovato questa ricetta qui me ne parlavano sempre ma non l’avevo mai provata, veramente particolare.

Quadrucci piselli e pancetta

Quadrucci piselli e pancettaQuadrucci piselli e pancetta

Difficoltà: facile

Tempo: un’ora e mezza

Gruppo ricette: I primi – regionali – Abruzzo

Ingredienti per 4 persone:

  • 300 gr di farina (meglio se di semola, altrimenti anche “00″) più quella che raccoglie
  • 3 uova
  • 1/2  bicchiere di vino bianco da cucina
  • 300 gr di piselli freschi (o fuori stagione surgelati)
  • 120 gr di pancetta
  • 1 cipolla
  • sale qb

Preparazione:

  1. Versare a fontana la farina sulla spianatoia versare all’interno 3 uova intere e lavorare fino a che si forma una palla compatta e che non si attacca al tavolo. 

  2. Se occorre si aggiunge altra farina.

  3. Stendere la pasta a sfoglie sottili e tagliarle prima a strisce di mezzo cm e successivamente a quadretti. 

  4. Spolverare di semola e lasciare riposare fino al momento di cuocerla.

  5. Far soffriggere i piselli con la cipolla tagliata a cubetti piccoli, unire la pancetta e rosolare leggermente sfumare con il vino. Far cuocere per 20 minuti.

  6. Ora unire i quadrucci salare e cuocere insieme fino a che la pasta non è pronta.

  7. Deve risultare brodosa, quindi se il sugo si è ritirato ed occorre unire acqua calda.

  8. Servire caldo.

Personalmente non l’ho fatto molto brodoso ma un equilibrio tra brodo e quadrucci, però è una questione di gusti. Il giorno dopo visto che mi era avanzata una porzione perché mancava un commensale, ho preparato un po’ di brodo e l’ho aggiunto e a mia madre per esempio piaceva più brodoso.

Se non vi piacciono i piselli potete provare ad utilizzare i ceci oppure potete provare direttamente le taccole con i ceci! Qui la ricetta

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Taralli di San Biagio

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Taralli di San Biagio dei dolcetti adatti per la prima colazione, la tradizione prevede che il giorno 3 febbraio nelle chiese si regalano ai fedeli dopo la famosa benedizione della gola. Da noi in Abruzzo è ancora molto sentita come tradizione, in alcune zone come a Penne fanno i panini di San Biagio, sono dei panini morbidi all’olio, in altre fanno i pani dolci simili a questi ma con l’anice, in altri i taralli, a me sono venuti i panini/taralli, visto che ho fatto un buco troppo stretto, ma è il sapore che conta no? 

Taralli di San Biagio 

Taralli di San Biagio

Taralli di San Biagio

Taralli di San Biagio

La ricetta mi è stata donata dalla mia amica Cucina tutto fare ieri sul tardi ma voglio comunque condividerla con voi. Come già sapete ho un forno molto strano, e spero di cambiarlo presto, quindi mi sono venuti poco coloriti, però sono molto buoni. Pensate che appena fatti, belli caldi mia sorella  mi ha detto che sembravano i pangoccioli, mentre ora sono compatti come i taralli. I taralli originali prevedono l’anice, ma qualcuno ci mette anche le gocce di cioccolato, io ho messo direttamente il cioccolato fondente tagliato grossolanamente. 

Difficoltà: facile

Tempo: circa 40 minuti

Gruppo ricette: I dolci tradizionali – Abruzzo

Ingredienti per circa16/18 taralli: 

  • 500 gr. di farina “00″ più quella che serve per lavorarla
  • un pizzico di sale
  • 1 uovo intero medio
  • 130 g di zucchero semolato
  • 15 g. di lievito di birra o una bustina di lievito disidratato
  • 250 gr. di latte tiepido
  • 60 gr d’olio extravergine di oliva, o per farli più leggeri di semi di girasole
  • 1 cucchiaio di semi di anice oppure 60/100 gr di gocce di cioccolato o fondente tagliato grossolanamente. 

Preparazione:

  1. Intiepidire il latte e sciogliere il lievito con un cucchiaino di zucchero.

  2. Versare la farina in una ciotola unire l’uovo il resto dello zucchero e l’olio di oliva e man mano unire il latte ed amalgamare bene.

  3. Lavorare la pasta sulla spianatoia, unire altra farina per lavorarli (io circa 100gr), la pasta non deve risultare appiccicosa.

  4. Unire il cioccolato e distribuirlo nell’impasto. Se volete lo potete fare anche prima per facilitarvi.

  5. Una volta ottenuta una palla compatta lasciarla riposare al caldo per circa 4 ore o almeno fino al raddoppio.

  6. Prendere la pasta dividerla in piccoli panetti e stenderla come se fosse uno gnocco.

  7. Formare una ciambella, ma attenzione cercate di fare lo sfilatino per fare la ciambella molto sottile e cercate di fare un foro largo, altrimenti vi lieviterà molto e vi verranno con il buco chiuso, come è successo a me che li ho fatti per la prima volta.

  8. Farli lievitare ancora per circa un’ora.

  9. Cuocerli in forno caldo a 180° per circa 45 minuti fino a doratura.

  10. Sono buoni sia tiepidi che freddi.

Taralli di San Biagio

Taralli di San Biagio

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